Il diabete è una patologia che spaventa: è cronica, ingravescente e ha un impatto multiorgano. Tante persone che seguo soffrono di questa patologia, tante altre sono arrivate da me spinte dalla malattia di un famigliare.
La buona notizia è che oggi siamo perfettamente in grado di tenere sotto controllo la malattia, basandoci su 4 pilastri:
- prevenzione: in questo articolo ho parlato di diabete e dei suoi fattori di rischio, prova a leggerlo per capire se li possiedi
- terapia farmacologica: di esclusiva competenza medica. Il follow-up presso la diabetologia è a carico del SSN, quindi consiglio sempre di affidarsi non solo al medico di base, che sicuramente rappresenta un valido riferimento per un primo screening, ma anche allo specialista, che potrà seguirti passo passo a tutto tondo, prescrivendoti a cadenza regolare tutti i controlli e le visite specialistiche del caso.
- consigli nutrizionali personalizzati e adeguati alla patologia: usa il box a lato per contattarmi e fissare un appuntamento per migliorare da subito il tuo stato di salute!
- attività fisica adeguata: aspetta ad abbandonare la pagina, tra poco te ne parlo e assicuro che è meno peggio di quello che pensi!
In questo articolo ho intenzione di darti delle indicazioni pratiche relative alla dieta per aiutare a prevenire il diabete o supportare dal punto di vista nutrizionale la terapia nel post-diagnosi.
La fonte di queste indicazioni è il documento di cui ti ho parlato anche nell’articolo precedente, gli standard italiani per la cura del diabete del 2018.
Per quanto riguarda l’attività fisica, sono consigliati 20-30 minuti al giorno o 150 minuti (ovvero due ore e mezza) a settimana. L’attività di elezione è aerobica, quindi la classica camminata a passo svelto, che non deve per forza essere portata avanti in un momento dedicato, ma può tranquillamente essere integrata negli spostamenti quotidiani per necessità.
Se sei in una condizione di sovrappeso, per ridurre il rischio di insorgenza del diabete è sufficiente una perdita tra il 5 e il 10% del peso corporeo. In pratica, si riduce del 60% il rischio di insorgenza di questa patologia unendo una blanda attività fisica ad una perdita di peso compresa tra i 4 e gli 8 kg su un peso iniziale di 80 kg. Ti assicuro che con una dieta non restrittiva ma equilibrata è un obiettivo alla portata di tutti, in un tempo ragionevole. Il mio percorso “Consapevolezza”, che trovi descritto qui, è pensato proprio per questa situazione :-)
Dal punto di vista strettamente dietetico, è fortemente consigliato mantenere l’apporto di grassi inferiore al 30% delle calorie totali e puntare sulla qualità: ridurre drasticamente i grassi saturi e puntare sugli omega-3 e i grassi insaturi. L’obiettivo è raggiungibile aumentando il consumo di pesce. E’ poi consigliabile aumentare l’apporto di fibra, quindi consumare frutta e verdura.
La fibra è presente anche nei cereali integrali, che apportano carboidrati a basso indice glicemico, anch’essi importanti nella prevenzione.
Nel documento citato, è espressamente indicato che non esistono evidenze per suggerire diete a basso contenuto di carboidrati, mentre è importante fare caso all’indice glicemico. Quindi i carboidrati non sono assolutamente da evitare, men che meno se si è in gravidanza.
Attualmente non ci sono nemmeno evidenze scientifiche a supporto di nutraceutici o integratori: questo significa che se hai sentito qualcuno decantare le proprietà ipoglicemizzanti della cannella o di altri benefici di questa o quella sostanza, purtroppo non significa che l’integrazione o l’assunzione di questi principi attivi porti effettivamente dei benefici.
Concludo dicendoti che, se deciderai di venire a conoscermi in studio per aiutarti a prevenire il diabete o per gestirne meglio i sintomi, troverai:
- dei consigli alimentari equilibrati e sazianti, non “da fame”
- una giornata alimentare che comprende tutti i gruppi alimentari, anche i carboidrati!
- dei suggerimenti facilmente gestibili e condivisibili con gli altri membri della famiglia, perchè di fatto si basa su regole che non possono nuocere a chi non presenta tratti patologici
- indicazioni su alimenti che effettivamente hanno dimostrato un beneficio nella prevenzione dell’insorgenza della patologia, se inseriti in una strategia nutrizionale adeguata
- rispetto per i tuoi gusti e le tue esigenze, logistiche e famigliari
- ricette, per impostare non una dieta, ma uno stile di vita sano senza rinunciare al piacere del cibo.
Non dimenticare di condividere questo articolo con qualcuno che potrebbe trovarlo utile e se hai domande scrivimele nei commenti, sarò lieta di rispondere!
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